Giovan Battista De Luca nacque a
Venosa il 1614. Studiò giurisprudenza a Salerno e Napoli dove si addottorò
nel 1635 e dove esercitò a lungo l’avvocatura. Trasferitosi a Roma nel 1654,
prese l’abito ecclesiastico, divenne uditore e segretario dei memoriali di
Innocenzo XI, che nel 1681 lo creò Cardinale. La sua opera fondamentale è il
Theatrum veritatis et iustitiae, sive decisivi discursus per materias seu
titulos distincti ( 21 tomi, Roma 1669-73), nel quale raccolse e ordinò
le materie, le allegazioni forensi e i discorsi da lui tenuti nell’esercizio
dell’avvocatura. Del Theatrum curò una riduzione in italiano col titolo
Il dottor volgare ovvero il compendio di tutta la legge civile,
canonica, feudale e municipale nelle cose più ricevute nella pratica (
15 libri, 1673) sostenendo contemporaneamente nel Discorso dello stile
legale l’opportunità dell’uso dell’italiano nei giudizi. Acuto,
brillante, dotato di un’ironia pronta e vivace, De Luca è non solo un
giurista dotto e moderno, tutto rivolto alla concretezza del consenso e
dell’uso dei popoli, ma anche uno scrittore netto e vivo, da collocare tra
gli esempi notevoli di prosa tecnica e scientifica del Seicento. Compose
molto probabilmente anche Instituta civilia, nonché opere di economia e di
finanza. |